mercoledì 1 ottobre 2008

BAMBOCCI GENERATION - CHI HA TARPATO LE ALI DEI TRENTENNI?

Conducono la classica vita giovanile passando da un locale all’altro, mojito in una mano e sguardo ammiccante. Amano superare il limite e comportarsi da ragazzini, stanno ancora cercando di capire in che direzione andare e cosa fare della propria vita. Hanno la spensieratezza e i dubbi assillanti di chi ha ancora tutta la giovinezza davanti. Se non fosse per un dettaglio: di anni ne hanno già trenta.

È la Generazione degli eterni Peter Pan impietosamente ritratta da tanta cinematografia (dall’”Ultimo Bacio” a “Da 0 a 10”), analizzata da una ricca letteratura, posta sotto la lente di ingrandimento dei sociologi di mezza Europa. Si, perché, in tanti non si riescono a spiegare come quegli stessi adulti che nella generazione precedente erano già felicemente sposati, con un mutuo sulle spalle e dei pargoli seduti in cucina, oggi invece abbiano come un’unica ambizione la vacanza a Tenerife, come obiettivo più lontano arrivare, alla fine del mese e come donna scelta per la vita, una sola, la mamma. Vivono ancora a casa, hanno uno stipendio precario, ma tutto sommato mantengono ancora il giusto spirito per comportarsi da farfalloni. Per descriverli è stata coniata ogni possibile etichetta: dall’evergreen “mammoni”, al Padoa-Schioppiano “bamboccioni”, per giungere all’ultimo epiteto affibiatogli da Enrico Salza, “fessi”. Nessuno si risparmia in complimenti per questi inguaribili giovani dei nostri tempi...ma sarà proprio tutta colpa loro?

Un futuro ipotecato dai Boomer

Nessuno vuole trovare delle scusanti per chi a 35 anni si fa ancora stirare le camice da mammà, ma la sociologia ha scoperto che qualche attenuante è dovuta anche a loro: provateci voi ad essere nati da quella generazione di sessantottini che aveva tentato di cambiare il mondo. Difficile reggere il confronto. Come se non bastasse, i Boomer (così sono detti i nati tra il 1946 e il ’65), dopo aver vissuto la propria vita covando rosee aspettative per il futuro sull’onda del boom economico, hanno lasciato il conto da pagare ai propri figli: così i trentenni di oggi si sono ritrovati già negli anni ’90 schiacciati da un debito pubblico incolmabile che non avevano in nessun modo contribuito a creare.

Circostanze già evidenziate da Tommaso Pellizzari nel suo libro “Trenta senza lode”: paragonando la quotidianità dei Boomer e quella dei trentenni di oggi si vede che mentre i primi non avevano preoccupazioni economiche e potevano per questo concentrarsi sul loro futuro, mettendosi in gioco e sperimentando nuove vie di realizzazione, i secondi sono invece afflitti dal pensiero del domani e vivono per questo solo il presente, evitando di fare progetti a lunga scadenza. I Boomer – sostiene Pellizzari - sono cresciuti nella convinzione di avere un ruolo fondamentale nella storia, i trentenni di oggi, invece, difficilmente credono che potranno avere successo e, poiché per loro il futuro rappresenta una minaccia, preferiscono vivere fino in fondo il presente.

Ed in effetti non c’è di che stare allegri. Secondo una recente ricerca svolta dal prof. Rosina, dell’Istituto di Demografia della Cattolica di Milano, i giovani italiani risultano avere il minor peso elettorale di tutta Europa, vantano i più bassi livelli di scolarizzazione e occupazione e salari tra i più miseri. Non ci sono dubbi: «In Europa i giovani italiani sono quelli che contano meno dal punto di vista sociale, economico, demografico e politico». Con buona pace dei sessantottini di successo incollati alle proprie poltrone.

Blogga che ti passa

Di fronte alle avversità, però, c’è chi è ancora in grado di riderci sopra. In un momento in cui ognuno ha la sua opinione sui trentenni, i trentenni stessi prendono in mano la situazione decidendo di raccontarsi: così in rete fioccano i blog dedicati a questa generazione incompresa. I toni sono tra i più diversi: ci sono i CinicamenteTrentenni che pur essendo laureati e felicemente sposati si sentono ancora in bilico e ci sono poi i TrentaSenza, che, senza troppe ipocrisie, raccontano in maniera ironica la vita un po’ frivola e talvolta rassegnata dei trentenni di oggi “Senza identità. Senza riferimenti. Senza partner. Senza maturità. Senza direzione. Senza posto fisso. Senza cultura. Senza sostanza. Senza palle. Senza speranza. La "generazione senza" si descrive senza peli sulla lingua”.

E voi, ventenni o adulti avviati sulla via dei trenta, cosa ne pensate? Non esistono attenuanti per un certo modo di comportarsi dei trentenni di oggi o la situazione economica e sociale è tale da generare una sfiducia che si riflette sul modo di vivere la vita? Se siete o conoscete trentenni inguaribili ragazzini, fate sentire la vostra voce!

www.lastampa.it

1 commento:

anto73 ha detto...

Voglio rispondere a chi ha detto che siamo sfortunati.

Dopo che mi sono documentata, ho capito che le copie si classificano in due categorie:

1. Compagni d' anima:
Questi sono affini nelle cose che fanno e nel carattere.
Possono avere alti e bassi lungo il percorso.
Con impegno possono essere comunque felici.

2. Compagni Spirituali:
Sono perfettamente affini nelle cose che fanno e sentono.

I miei zii, per esempio, quando devono decidere qualcosa sono sempre d' accordo perchè Dio ha dato loro previa comunicazione. E' bellissimo! Sono perfettamente sincronizzati. E' incredibile!
Sono copie felici ed hanno un aspetto radiante!

Per avere questo dono pero, bisogna aspettare l' intervento di Dio (chi può aiutare l' Omnipotente?) quindi non bisogna farsi prendere dalla fretta, perchè la fretta viene dal maligno, che vuole farci sbagliare.
Si presenteranno molti 'socia' di questo compagno/a, ma se siamo in preghiera Dio ci aprirà gli occhi.

Ogni cristiano dovrebbe ambire ad appartenere alla seconda categoria di copia, ed è per questo che noi abbiamo deciso di essere single, ma nonsolosingle nel fra tempo ci divertiamo e facciamo molte cose.
Siamo felici perchè consapevoli di essere amati da Dio.

…E SE IL NATALE DIVENTASSE DI NUOVO UN EVENTO CHE HA CAMBIATO IL MONDO?

Qualcuno di voi ha detto: “non credo nel Natale”…beh, neanche noi: crediamo in Dio, non nel Natale. Ma festeggiarlo può offrire lo spunto per ricordare in modo speciale il dono di Dio agli uomini, per raccontarlo ai bambini e per donare qualcosa di noi agli altri. Che cosa lo decidiamo noi. Possiamo limitarci al bagnoschiuma alla zia di turno, oppure fare una visita a un amico malato, invitare a pranzo chi è da solo, o fare volontariato anche per un solo giorno dell’anno.

Perché proprio durante le feste di Natale?

Perché siamo sempre così di fretta, così presi da milioni di cose che c’è bisogno di un giorno speciale per tirare il freno a mano e accorgerci degli altri. Possiamo invertire questa tendenza verso il consumismo e l’apparenza, e impegnarci a “spendere meno, dare di più, amare tutti e adorare pienamente”, come suggerisce il progetto Advent Conspiracy.

Il dono di Dio a noi è stato una relazione costruita sull’amore. Per questo crediamo che il Natale dovrebbe essere un momento per amare i vostri vicini e la vostra famiglia. Il TEMPO è il vero regalo che il Natale ci offre, e purtroppo non lo possiamo trovare in vendita nel centro commerciale. Tempo di scrivere una lettera a tua madre. Tempo di portare i bambini sullo slittino. Tempo di cucinare qualcosa per qualcuno. Tempo di rendere l’amore visibile con i fatti.

Molto meglio che comprare il solito regalo sbagliato, no? Hai bisogno di qualche idea per ispirarti? Clicca qua sotto e guarda cosa hanno fatto diverse persone in tutto il mondo per donare qualcosa di loro durante l’avvento.

www.adventconspiracy.org

http://www.youtube.com/watch?v=eVqqj1v-ZBU

ADOZIONI: A MAGGIO IL CONSIGLIO D’EUROPA DARA’ VIA LIBERA AI SINGLE

I single potranno avere il diritto di adottare un bambino e tutti gli Stati europei dovranno modificare le loro leggi nazionali per adattarle a questo principio. Tutto questo accadrà a maggio, quando il Consiglio d’Europa approverà il nuovo testo della Convenzione europea sull’adozione di minori.

È quanto Maud de Boer-Buquicchio, vice segretario generale del Consiglio d’Europa, ha anticipato alla testata Vita.it Magazine. “La Convenzione attualmente in vigore” dice il testo del Consiglio “risale al 1967, dopo quarant’anni bisognava tener conto dei cambiamenti che si sono verificati all’interno della società. Per questo la nuova Convenzione estende la possibilità di adottare anche ai single e alle coppie eterosessuali non sposate”.

Il vice segretario parla in modo esplicito anche dell’obbligatorietà per gli Stati nazionali di recepire questa indicazione: “Quello dei single è un diritto pieno, e gli Stati saranno obbligati a modificare le loro leggi”.

L’Italia stessa sarà coinvolta da questo processo, visto che la legge che regola le adozioni, la 149 del 2001, consente l’adozione solo ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni.